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Castelluzzo

Castelluzzo frazione del Comune di SanVito Lo Capo si trova a 34 km da Trapani e si raggiunge agevolmente da Palermo percorrendo l'Autostrada A29 uscendo a Castellammare del Golfo e proseguendo per la Strada Statale 187 in direzione San Vito LoCapo. La strada si snoda fra colline incolte e montagne brulle fino al "Passo del Biro", famoso in altri tempi per le numerose rapine che venivano perpretate ai danni dei viaggiatori anche in pieno giorno.Castelluzzo si estende per tre chilometri sulla Strada Provinciale che dal “Bivio Lentini” porta a S. Vito Lo Capo e la sua altezza sul livello del mare varia dai 35 ai 130 mt.

Definita “La Valle degli Ulivi” a giusta ragione date le vaste piantagioni di olivi che circondano l’agglomerato urbano, che rendono il Paese una tappa obbligata del turismo naturalistico e dagli amanti delle escursioni a cavallo.
La Riserva di Monte Cofano da un lato e la vicinanza con la Riserva dello Zingaro dall’altro, la spiaggia di Cala dell’Arena, le numerose calette di bianchissimi ciottoli che da quest’ultima arrivano fino ai piedi del Monte Cofano e la vicinanza con SanVitoLoCapo hanno contribuito non poco ad elevare Castelluzzo a meta turistica estiva.


Castelluzzo nella Storia: la frazione di San Vito Lo Capo nel Passato

Castelluzzo antecedentemente al 1790 era Feudo dell’Agro Ericino coltivato solo in parte. La sola parte coltivata di quel periodo, chiamata parecchiata la Runza (porzione di terreno coltivato), era di proprietà di Pietro D’Ancona ed era estesa per salme 6. Dal 1790-1791 il feudo veniva diviso a diversi proprietari , così facendo si dava inizio alla coltivazione intensiva con piantumazioni di carrubo, mandorlo, olivo, pistacchio e frassino. Pianta quest'ultima che oltre a fornire un legno molto resistente per la fabbricazione di diversi attrezzi forniva un liquido molto usato in medicina: la manna. Il nome Castelluzzo è legato alla presenza di un piccolo castello in cima ad una rocca che sovrasta il paese che fu sicuramente dimora di un signorotto dell'epoca medievale. Per arrivare a Castelluzzo prima della fine del 1800 l’unico impervio percorso era quello che dal Baglio Messina conduceva a Scaletta Frassino, una località attigua al paese, si pensi che per fare arrivare il primo carro agricolo in quegli anni si dovette smontarlo per poi trasportarlo con i muli. Solo alla fine del 1800 si incominciò a tracciare una strada transitabile sia da calessi che da carri agricoli. Nel 1904 Castelluzzo comprendeva circa un centinaio di piccole case , allineate in gran parte ai due lati della via principale mentre le restanti erano sparse per la campagna circostante coperta da abbondanti piantagioni di viti ed olivi;contava poco più di 500 abitanti, in massima parte agricoltori. L’economia dell’epoca basata prettamente sul lavoro agricolo, pochi infatti si dedicavano ai lavori artigianali. Era particolarmente fiorente l’esportazione del sommacco e la lavorazione della disa e della giummarra . Fu nel 1904 che si formarono le prime cooperative agricole e fu proprio in quell’anno che Castelluzzo visse una tragica pagina di storia; durante una manifestazione dei lavoratori di cui facevano parte donne e bambini un Brigadiere dei Carabinieri sparò sui dimostranti provocando due morti.

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