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San Vito Lo Capo

La spiaggia di sabbia bianca e finissima, l´acqua cristallina di un mare dai colori cangianti, l´armonia di colorate piante d´ibisco, oleandri e fiorentissime buganvillee che si mescolano ai profumi di gelsomino e di cous-cous…questo è San Vito Lo Capo! L´ospitalità sincera degli abitanti, l´accoglienza, la cucina locale che ha fatto del cous-cous il piatto tipico al quale è dedicata ogni anno la manifestazione enogastronomica internazionale “couscousfest” e la cordialità degli operatori turistici che hanno investito improntando le proprie attività ricettive in un turismo di tipo relazionale hanno fatto conoscere ed apprezzare San Vito Lo Capo nel mondo. Il Paese con le sue case basse e bianche pur avendo avuto un discreto sviluppo edilizio negli anni ha in ogni modo mantenuto la tipologia di villaggio di pescatori che è stato un tempo.

Distante da Trapani appena 38 chilometri e circa 100 da Palermo San Vito Lo Capo insiste su una baia dalle acque poco profonde e tranquille tra la Riserva Naturale dello Zingaro e quella di Cofano. S.Vito Lo Capo definito -Perla della Costa Gaia- non è in ogni modo l'unica meraviglia da scoprire in questo incontaminato tratto di Costa della Sicilia Occidentale in quanto Macari (piccola frazione a 3 Km) con la veduta dei tramonti tra i più emozionanti al mondo sul Golfo di Cofano e Castelluzzo (altra frazione a 9 Km) con le sue numerose calette di ciottoli e la piccola spiaggia antistanti il Golfo di Cofano contribuiscono a rendere incantevole lo scenario che si presenta agli occhi del turista che si appresta a vivere a SanVitoLoCapo una vacanza in pieno relax. Non manca in ogni modo, per chi ama vivere la vacanza in maniera più intensa, la possibilità di compiere escursioni e trekking alla Riserva dello Zingaro, visite ai vicini siti archeologici di Segesta e Mothya (solo per citarne alcuni), gite in barca, corsi di vela e di sub ecc..

San Vito Tra Storia e Leggenda

Della presenza umana a San Vito Lo Capo si hanno testimonianze risalenti l'anno mille a.c. grazie ad alcuni reperti recuperati all'interno delle numerose caverne ricavate nelle falesie di cui è ricca la costa. Altri resti di sepolture ipogee risalenti ad un periodo successivo confermano la presenza d'insediamenti di natura stanziale. La storia di San Vito Lo Capo è legata in ogni modo a San Vito Martire, un giovane patrizio nato a Mazara nel 286 d.c. da padre idolatra e da madre cristiana morta qualche giorno dopo la sua nascita. Rimasto orfano della madre, Vito fu allevato dalla nutrice Crescenzia che insieme al precettore Modesto iniziò il bambino alla pratica del cristianesimo fino a farlo battezzare. Durante le persecuzioni volute dall'imperatore Diocleziano, il giovane Vito fu costretto ad abbandonare la città natia scappando nottetempo via mare con Crescenza e Modesto trovando rifugio nella baia di Capo Egitarso [attuale Capo San Vito]. Qui continuò la sua opera d'evangelizzazione convertendo al cristianesimo la popolazione del luogo, ma in seguito dovette scappare anche da Capo Egitarso e riprendere insieme ai due educatori il suo peregrinare che lo portò dalla Sicilia alla Campania e in Lucania compiendo diversi miracoli. Vito morì giovanissimo il 15 giugno del 299 d.C. (o 304 d.C.). I sempre più numerosi fedeli devoti al Martire Vito fecero erigere una cappella che ha visto nei secoli numerosi interventi edilizi di ampliamento e consolidamento fino a trasformarla nell’attuale Santuario-Fortezza (frequenti incursioni di pirati corsari che imperversavano a quei tempi imposero questa tipologia di costruzione) volti alla salvaguardia dei pellegrini che vi si recavano per adorare il Santo. Nel XVIII secolo San Vito Lo Capo fu censita per volere del Regio Governo che affidò terreni a chiunque intendeva bonificarli e con l'obbligo della residenza. La giurisdizione di Erice di cui SanVitoLo Capo faceva parte divise così il territorio in tre distinti borghi da abitare, nascevano così San Vito Lo Capo, Macari e Castelluzzo. Ci vollero ancora 150 anni affinchè San Vito Lo Capo si distaccasse da Erice diventando Comune autonomo grazie ad una legge Regionale del 1952, nacque così il Comune di San Vito Lo Capo con annesse le frazioni di Macari e Castelluzzo.

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